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TESTIMONIANZE E SCRITTI
Fabrizio Moro
Giancarlo è stato un autentico faro per me

Sono venticinque anni che giro l’Italia a fare concerti, ma quest’anno è speciale: sono felice di avere raggiunto spazi importanti con un buon riscontro da parte del pubblico. E’ la cosa più bella per chi fa musica».
Continuano i magic moment di Fabrizio Moro che, rilanciato dalla positiva partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo e la pubblicazione dell’album «Pace» (il singolo «Portami via» ha conquistato il disco d’oro e 30 milioni di click) sta portando avanti un trionfale tour che lo vede protagonista mercoledì 5 luglio alle 21,15 al Teatro Romano per uno degli appuntamenti di punta dell’Estate Fiesolana con la sua rodata band: Alessandro Inolti batteria , Claudio Junior Bielli alle tastiere, Roberto Maccaroni e Danilo Molinari alle chitarra, Andrea Ra al basso per proporre dal vivo i cavalli di battaglia del cantautore romano e i brani del suo ottavo album.
«In quasi due ore e mezzo di concerto mi racconto in musica, proponendo ai miei fan i nuovi brani e quelli che mi hanno accompagnato in questi anni. Non ci saranno particolari effetti scenici e la musica sarà al centro».
Fabrizio, come mai ha chiamato l’album Pace?
«Per esorcizzare il mio carattere, che è decisamente combattivo. Anche se poi a 43 anni sono le cose semplici e dirette, come la paternità, che mi stanno facendo vivere la quotidianità in maniera più serena e positiva. A questo proposito il concerto fiesolano è anche un’occasione per rincontrare tanti artisti, tanti amici con cui ho avuto il piacere di collaborare nel periodo fiorentino».
Che per lei rappresenta un’emozione speciale?
«Per forza ho vissuto dal 2006, per tre anni, a Settignano, a casa di Giancarlo Bigazzi, la parte più importante del mio percorso artistico. Conobbi a un mio concerto a Roma Marco Falagiani, che mi propose la produzione artistica e ho avuto la fortuna di lavorare l’equipe di Bigazzi negli ultimi anni della sua vita. Giancarlo è stato un autentico e luminosissimo faro per me».
Cosa le ha insegnato?
«Tantissimo. Mentre tanti discografici si perdevano in sermoni inconcludenti, Giancarlo con poche parole riusciva a trasmettere l’anima di questo mestiere. A me ha fatto crescere la consapevolezza, la sicurezza nello stare sul palco. In quella casa sulle colline ho realizzato i miei primi tre album. e, sotto suo consiglio, presentammo il mio brano «Pensa» a Sanremo 2007, dove vinsi nella categoria Giovani e il Premio della critica Mia Martini».
Tornando al presente come passerai l’estate?
«Mi dedicherò completamente al tour. I momenti belli vanno vissuti fino in fondo. Anzi di più, visto che per ottobre ho in mente una nuova tournée che ci vedrà in versione diversa calcare i teatri italiani. Nuovi suoni, nuovi arrangiamenti, lo stesso entusiasmo».