DISCOGRAFIA DI GIANCARLO BIGAZZI

Aleandro Baldi
Alberi

TITOLO INTEPRETI AUTORE TESTO AUTORE MUSICA ANNO
Alberi Aleandro Baldi Giancarlo Bigazzi,
Aleandro Baldi
Giancarlo Bigazzi,
Aleandro Baldi
1987
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Alberi

Nella quiete di una sera a inoltrata primavera 
c'è un'aria che porta odore di festa 
una festa non programmata e i pochissimi invitati 
sono troppi e la sala è ormai priva di posti 
d'improvviso mi rendo conto 
d'esser soltanto io a volerla 
forse solo per gratitudine a tutto ciò che mi è intorno 
il profumo dei fiori, le giornate serene, il rumore di un trattore che lavora 
e gli amici lontani che non posso sentire 
e solo un treno chiamato ricordo me li porterà 
vorrei scrivere un libro e parlar di me 
aver la sicurezza di poterlo concludere con un punto 
vorrei volare senza essere un angelo 
in un cielo privo di misericordia 
dove l'amore non sia un laccio che possa soffocare il mio respiro 
volare ed ogni tanto scendere giù 
fermarmi a bere l'acqua fresca di un ruscello 
guardandomi intorno evitando se mai 
di rimanere intrappolato sul più bello 
c'è un albero che sta dritto per me 
può mangiar con le radici piantate dalla mia identità 
non si vive secoli 
l'incessabile sete di vita si può sempre alleviar costruendo alberi 
per non perdersi affinchè l'infausto non ci venga a pescar. 
Nella quiete di una sete può venire una bufera 
il passato e il presente ridurre in niente 
la mia vita su di un filo per me grande più del Nilo 
sarei pronto a pagarla in qualsiasi frangente. 
Questo sogno sembra vero e in piedi sul mio albero 
io vorrei abbracciare l'universo intero ma senza schiacciarlo 
osservare tutto il mondo com'è strano e rotondo 
e quanta gente passa prende e non dà 
e vivendo sempre in curva, con i nervi a fior di pelle 
e le stelle intanto stanno a guardar 
vorrei star sempre sopra a quell'albero mio 
ma un ramo un po' rotto m'impone di scendere altrimenti addio. 
vedere il panorama in un mondo un po' più obiettivo 
che cosa è morto e che cosa è vivo 
guardare in terra a testa a alta e tentare di non essere mai schivo
magari costruire alberi ancora e fare festa quando il più ormai è fatto 
entrare con lo specchio dentro di me 
e non sentirmi mai troppo soddisfatto 
qui c'è un mondo che gira intorno a sè 
può accaderti di essere oggi accanto a un monte e domani al mar 
io sto tra i miei alberi 
ogni tanto fare un viaggio con amici come me senza età 
da pechino a tripoli 
un sorriso sarà il passaporto o la carta di identità

DISCOGRAFIA DI GIANCARLO BIGAZZI

Aleandro Baldi

Alberi

TITOLO Alberi INTEPRETI Aleandro Baldi AUTORE TESTO Giancarlo Bigazzi,
Aleandro Baldi
AUTORE MUSICA Giancarlo Bigazzi,
Aleandro Baldi
ANNO 1987
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Alberi

Nella quiete di una sera a inoltrata primavera 
c'è un'aria che porta odore di festa 
una festa non programmata e i pochissimi invitati 
sono troppi e la sala è ormai priva di posti 
d'improvviso mi rendo conto 
d'esser soltanto io a volerla 
forse solo per gratitudine a tutto ciò che mi è intorno 
il profumo dei fiori, le giornate serene, il rumore di un trattore che lavora 
e gli amici lontani che non posso sentire 
e solo un treno chiamato ricordo me li porterà 
vorrei scrivere un libro e parlar di me 
aver la sicurezza di poterlo concludere con un punto 
vorrei volare senza essere un angelo 
in un cielo privo di misericordia 
dove l'amore non sia un laccio che possa soffocare il mio respiro 
volare ed ogni tanto scendere giù 
fermarmi a bere l'acqua fresca di un ruscello 
guardandomi intorno evitando se mai 
di rimanere intrappolato sul più bello 
c'è un albero che sta dritto per me 
può mangiar con le radici piantate dalla mia identità 
non si vive secoli 
l'incessabile sete di vita si può sempre alleviar costruendo alberi 
per non perdersi affinchè l'infausto non ci venga a pescar. 
Nella quiete di una sete può venire una bufera 
il passato e il presente ridurre in niente 
la mia vita su di un filo per me grande più del Nilo 
sarei pronto a pagarla in qualsiasi frangente. 
Questo sogno sembra vero e in piedi sul mio albero 
io vorrei abbracciare l'universo intero ma senza schiacciarlo 
osservare tutto il mondo com'è strano e rotondo 
e quanta gente passa prende e non dà 
e vivendo sempre in curva, con i nervi a fior di pelle 
e le stelle intanto stanno a guardar 
vorrei star sempre sopra a quell'albero mio 
ma un ramo un po' rotto m'impone di scendere altrimenti addio. 
vedere il panorama in un mondo un po' più obiettivo 
che cosa è morto e che cosa è vivo 
guardare in terra a testa a alta e tentare di non essere mai schivo
magari costruire alberi ancora e fare festa quando il più ormai è fatto 
entrare con lo specchio dentro di me 
e non sentirmi mai troppo soddisfatto 
qui c'è un mondo che gira intorno a sè 
può accaderti di essere oggi accanto a un monte e domani al mar 
io sto tra i miei alberi 
ogni tanto fare un viaggio con amici come me senza età 
da pechino a tripoli 
un sorriso sarà il passaporto o la carta di identità

LE CANZONI DI GIANCARLO BIGAZZI